Il benessere mentale è una componente essenziale della definizione di salute in senso globale che si trova nella Costituzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non semplice assenza di malattia o di infermità”.

Nello specifico l’OMS definisce la salute mentale come uno stato di benessere emotivo e psicologico nel quale l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze della vita quotidiana, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni.

L’OMS stima che i disturbi mentali siano ai primi posti come carico di sofferenza e di disabilità per la popolazione e che tendano all’aumento nei paesi industrializzati. Gli studi compiuti in Italia negli ultimi dieci anni hanno rilevato che nell’arco di un anno poco meno del 10% delle persone hanno sofferto di uno dei disturbi mentali più frequenti: l’ansia e la depressione.

La scelta di preferire il termine disturbo invece di malattia ha origine da differenti motivazioni: dal fatto che vi sia una significativa influenza delle situazioni di vita e delle esperienze personali, dalla mancata conoscenza delle cause che generano tale malessere e dalle controversie che persistono su determinate diagnosi.

Per cercare di comprendere meglio cosa sono i disturbi mentali è forse meglio parlare non dei disturbi stessi, ma dei sintomi che possono essere presenti da disturbo a disturbo. Alcuni di questi sintomi sono comuni, tanto che molte persone li possono avere sperimentati in qualche momento della loro vita.

I sintomi più frequenti e più noti sono quelli di tipo depressivo ed ansioso, tra questi rientrano: le ansie, le fobie, gli attacchi di panico, i sintomi ossessivi e compulsivi. Altri sintomi facilmente riscontrabili riguardano il comportamento alimentare o la dipendenza che può riguardare sia sostanze psico attive sia attività quali il gioco d’azzardo, l’accesso ad internet o l’attività sessuale.

Vi sono poi sintomi più rari, meno facili da capire e che generalmente rappresentano il pregiudizio sulla malattia mentale, questi sono detti psicotici e possono essere di due tipologie. Una tipologia è rappresentata da quei sintomi avvertiti come particolarmente bizzarri, strani ed evidenti tra cui: pensieri sconnessi, allucinazioni come il sentire le voci o avere delle visioni, deliri cioè credere in cose incredibili per tutti o sentirsi ingiustamente perseguitati. L’altra tipologia è caratterizzata dalla tendenza all’isolamento e alla chiusura nei rapporti interpersonali, inerzia e mancanza di iniziativa, povertà di emozioni  e di affetti.

E’ importante tenere sempre presente che avere uno o più sintomi non significa necessariamente soffrire di un disturbo mentale, perché si possa parlare di disturbo mentale è infatti necessario che i sintomi siano presenti per un certo periodo di tempo e associati in varia misura tra loro.

Per tutti questi sintomi gli interventi sono notevolmente efficaci, cioè capaci di ridurne l’intensità e la durata di essi e quando necessario in sinergia, conducano ad un miglioramento significativo della vita quotidiana.

Articolo realizzato mediante consultazione dell’opuscolo pubblicato dal Ministero della Salute “Il pregiudizio sulla malattia mentale è difficile da sradicare”.